cosa sono le opzioni?
Inviato: 18/04/2015, 23:03
Premessa
Come precedentemente affermato vorrei fare una sorta di introduzione alle opzioni, il mio intento è soprattutto quello di stuzzicare la curiosità riguardo questo interessante argomento.
Parlerò di cosa sono le opzioni in generale, per poi passare alle principali strategie, il tutto in modo molto molto semplice.
Tutto quello che scriverò è tratto da “Opzioni, futures e altri derivati” di J. Hull (testo molto valido per chiunque voglia approfondire, non solo riguardo le opzioni).
Questo topic verrà piano piano aggiornato nel tempo (che momentaneamente scarseggia), se scriverò qualche inesattezza fatemelo presente, vedrò di correggere.
Preciso sin da subito di non avere momentaneamente alcuna conoscenza applicativa diretta del mondo delle opzioni.
Notazione basilare
St = prezzo del sottostante al tempo t
S0 = prezzo del sottostante oggi
K = prezzo di esercizio
Cosa sono le opzioni
Le opzioni sono contratti opportunamente regolamentati che che danno il DIRITTO ma non l'OBBLIGO a chi paga il premio (compra il contratto) e contemporaneamente danno l'OBBLIGO a chi incassa il premio (vende il contratto) di acquistare o vendere il sottostante ad un certo prezzo a prescindere dal reale valore di mercato.
OPZIONE CALL
Le opzioni call danno il diritto di acquistare una attività entro una certa data, ad un certo prezzo (prezzo di esercizio).
Esempio CALL LONG:
Supponiamo che oggi 1 barile di petrolio costi 60$ (S0). Decido di acquistare una call che mi da la possibilità di acquistare 1 barile tra 1 anno con prezzo di esercizio 65$ (K);
Questo significa che se tra un anno il prezzo di 1 barile sarà >= 65$ allora vorrò esercitare la call, acquistando a 65$ (K) un barile che magari ne varrà 70$ (St).
Invece se tra un anno il prezzo sarà rimasto stabile (60$) allora non avrò nessuna intenzione di pagare 65$ (K) per un barile che ne vale 60$, quindi posso benissimo decidere di non esercitare l’opzione.
Ovviamente avere questo particolare diritto di esercizio comporta un costo da sostenere per l’acquisto della call, questo costo si sostiene sempre: sia che la call venga esercitata o meno.
Per cui definiamo il profitto della call:
profitto = max(St-K-prezzo call; 0-prezzo call)
quindi se:
• St >= K esercito la call con profitto pari a St-K-prezzo call (se St non è sufficientemente > K allora sarò ancora in perdita)
• St < K non esercito l’opzione, subisco una perdita pari al prezzo della call.
Si può notare come una call long abbia una perdita limitata (costo dell’opzione) e un profitto potenzialmente illimitato (fintanto che sale St), per cui il mio atteggiamento è sicuramente rialzista.
Posso decidere quindi di utilizzare le call long sia per motivi speculativi che per finalità di copertura;
Supponiamo che io sia un esportatore, oggi con €/$ a 1.1 sono abbastanza contento, non vorrei che il cambio tornasse sopra 1.15.
Per bloccare il tasso posso decidere di acquistare una call a 1.15, per cui se il tasso salirà io guadagnerò meno dai miei export però guadagnerò dall’esercizio dell’opzione.
Se il tasso rimarrà sotto 1.15 l’opzione scadrà senza essere esercitata: ne pagherò solo il prezzo, ma continuerò la mia felice attività di export ad un tasso competitivo.
CALL SHORT
Quando vendo una call di fatto ottengo subito il prezzo dell’opzione che mi viene pagato dall’acquirente, però alla scadenza dovrò essere pronto a vendergli il sottostante al prezzo di esercizio stabilito.
Tornando al barile quindi dovrò vendere al prezzo di 65$ un barile che oggi ne vale 70$ (perdendo 5$) – caso St >= K.
Di fatto significa “trovarsi dall’altra parte”: sono contento se il prezzo rimane basso (St < K) perché il mio acquirente non esercita; se invece St >= K mi espongo ad una perdita potenzialmente illimitata (St>>K).
OPZIONE PUT
PUT LONG
Chi acquista una put acquista il diritto a vendere una determinata attività ad un determinato prezzo.
Il profitto per una put long si ha quando St < K ed è
profitto = max (K-St-costo; 0-costo)
Il profitto possibile questa volta è limitato poiché il prezzo al minimo arriverà a zero; anche la perdita è limitata (costo opzione)
PUT SHORT
Chi vende una put invece dovrà acquistare l’attività venduta dall’acquirente di put.
Il venditore è in profitto quando l’acquirente non esercita (St > K), ma anche quando esercita ma St è prossimo a K (St > K – prezzo).
La perdita è limitata poiché al massimo sarà pari a K – prezzo, quando St = 0, pagando quindi K un qualcosa che non ha alcun valore.
RIASSUNTO
Rialzista =
• Call long (perdita limitata, profitto illimitato)
• Put short (perdita limitata, profitto limitato)
Ribassista =
• Put long (perdita limitata, profitto limitato)
• Call short (perdita illimitata, profitto illimitato)
Prima di passare ai fattori che influenzano il prezzo vorrei definire i due tipi di opzioni principali:
EUROPEE = possono essere esercitate solo alla scadenza
AMERICANE = possono essere esercitate in qualunque momento sino alla scadenza
Inoltre si dice che un’opzione è:
AT THE MONEY se St = K
IN THE MONEY se è esercitabile
OUT OF THE MONEY se non è esercitabile.
Fattori che influenzano il prezzo
• Tempo mancante alla scadenza = il prezzo aumenta all’aumentare del tempo mancante alla scadenza (sia put che call)
• Volatilità = il prezzo aumenta all’aumentare della volatilità (sia put che call)
• Prezzo di esercizio = la call costa di più al diminuire del prezzo di esercizio, la put costa di più all’aumentare del prezzo di esercizio
• Prezzo del sottostante = la call costa di più all’aumentare del prezzo del sottostante, la put costa di più al diminuire dello stesso
STRATEGIE
BULL SPREAD
La bull spread è una strategia per chi è rialzista riguardo il prezzo del sottostante, consente di avere un profitto limitato e una perdita limitata.
Può essere effettuata mediante call o mediante put:
• Bull call spread = si effettua acquistando una call con K basso e vendendone una con K alto.
Poiché il costo dell’opzione acquistata sarà superiore del premio incassato per l’opzione venduta questo tipo di strategia richiederà un esborso di denaro in t = 0.
https://www.theoptionsguide.com/bull-call-spread.aspx
• Bull put spread = si effettua acquistando una put con K basso e vendendone una con K alto.
A differenza di prima la put con strike basso sarà meno costosa del premio che si incassa per la put con strike alto, per cui in t = 0 si incassa un certo quantitativo di denaro.
https://www.theoptionsguide.com/bull-put-spread.aspx
BEAR SPREAD
La bear spread è una strategia per chi è ribassista riguardo il prezzo del sottostante, consente di avere un profitto limitato e una perdita limitata.
Può essere effettuata mediante call o mediante put:
• Bear put spread = si effettua acquistando una put con K alto e vendendone una con K basso.
Poiché il costo dell’opzione acquistata sarà superiore del premio incassato per l’opzione venduta questo tipo di strategia richiederà un esborso di denaro in t = 0.
https://www.theoptionsguide.com/bear-put-spread.aspx
• Bear call spread = si effettua acquistando una call con K alto e vendendone una con K basso.
A differenza di prima la call con strike alto sarà meno costosa del premio che si incassa per la call con strike basso, per cui in t = 0 si incassa un certo quantitativo di denaro.
https://www.theoptionsguide.com/bear-call-spread.aspx
BUTTERFLY SPREAD
La butterfly spread è una strategia non direzionale che consente di avere perdite limitate e profitti limitati.
Può essere effettuata mediante call o mediante put e può essere acquistata o venduta.
• Butterfly call spread = si effettua acquistando una call a K1, una call a K3 e vendendo due call a K2 (con K1<K2<K3 e K2 = (K1+K3)/2).
https://www.theoptionsguide.com/butterfly-spread.aspx
• Butterfly put spread = si effettua acquistando una put a K1, una put a K3 e vendendo due put a K2 (con K1<K2<K3 e K2 = (K1+K3)/2).
https://www.theoptionsguide.com/long-put-butterfly.aspx
Le due strategie sopraelencate riguardano la situazione long, ovvero il caso in cui si ha un certo profitto qualora il prezzo del sottostante rimanga nei dintorni di K2, portando ad una perdita limitata all’aumentare dello scostamento da K2.
La strategia short invece è analoga, solo che dove si compravano le call/put le si vendono e dove le si vendevano invece si va ad acquistarle.
Ciò comporta che si avrà un profitto limitato in corrispondenza di grandi scostamenti da K2 e una perdita limitata in prossimità di esso.
https://www.theoptionsguide.com/short-butterfly.aspx
STRADDLE
La straddle è una strategia non direzionale.
• Long straddle = si effettua acquistando una call ed una put per uno stesso sottostante ad uno stesso prezzo di esercizio e ad una stessa scadenza.
Si avranno profitti potenzialmente illimitati tanto più il prezzo si discosterà dal prezzo K e la perdita al massimo corrisponderà al costo delle due opzioni.
• Short straddle = si effettua esattamente come nel caso opposto, soltanto che, al posto di acquistare la call e la put, le si vendono.
Questa strategia è molto pericolosa in quanto la perdita è potenzialmente illimitata; si mira di fatto ad incassare i premi derivanti dalla vendita delle opzioni per cui si spera che il sottostante rimanga nei dintorni di K.
E' necessario far presente che durante giornate di grande volatilità attesa i costi delle opzioni saranno più elevati, per cui per ottenere un profitto sarà necessario che il movimento derivante ad esempio dal rilascio di una news sia maggiore del previsto.
STRIP & STRAP
Sono due strategie simili allo straddle ma hanno una certa componente di direzionalità.
• Strip = si effettua acquistando 2 put e 1 call (sempre con medesimo K, sottostante e scadenza), quindi si otterrà un profitto per variazioni del prezzo del sottostante rispetto a K.
Ovviamente avendo acquistato 2 put e 1 sola call si avrà un maggior (e più repentino) profitto per ribassi del prezzo, invece per guadagnare da rialzi è necessario che il movimento sia molto consistente (infatti ora bisogna coprire i costi di 3 opzioni e non più 2 come nello straddle).
https://www.theoptionsguide.com/strip.aspx
• Strap = si effettua acquistando 1 put e 2 call, risulta quindi speculare alla strip.
http://www.theoptionsguide.com/strap.aspx
Ovviamente è possibile shortare queste due strategie, con tutti i rischi che ne conseguono in analogia con la straddle.
STRANGLE
La strangle è sempre una strategia non direzionale più conservativa della straddle.
• Long strangle = si può effettuare aquistando una put a K1 e una call a K2 (K1<K2).
Poiché le opzioni che si acquistano sono solitamente out of the money il loro costo non è così elevato come quello che può risultare per la straddle, però per ottenere un profitto è necessario che il prezzo si muova molto in una direzione o l’altra.
• Short strangle = si effettua vendendo una put a K1 e una call a K2.
Si punta quindi ad incassare i premi, esponendosi al rischio di perdite potenzialmente illimitate.
Ovviamente il “range di incasso” è abbastanza ampio, ma ricordiamo che d’altro canto la somma dei premi incassati non è molto elevata.
STRATEGIE CON OPZIONE E SOTTOSTANTE
COVERED CALL
• Vendita = la vendita di una covered call si effettua andando long sul sottostante e short sulla call.
Si può notare come il profilo dei profitti porti vantaggi qualora il prezzo del sottostante sia in aumento e in special modo oltre K, di fatto ci si ritrova in mano una strategia che va a replicare una short put.
L’opzione venduta va a mitigare le perdite del sottostante nel caso di ribasso del prezzo (ho incassato il premio), invece in caso di rialzo si incassa sempre il premio della vendita dell’opzione e si consegna il sottostante che già si possiede.
Di norma chi sceglie di vendere una covered call è convinto che il prezzo del sottostante durante la vita dell’opzione sia destinato a rimanere pressoché costante oppure aumentare di poco.
Prima ho detto che replica una put corta, perché allora non usare direttamente questa?
Il motivo è legato al fatto del possesso del sottostante: nel caso in cui il prezzo dovesse scendere se si possiede ad esempio l’azione allora è possibile di fatto alleggerire la posizione vendendo parte dei titoli in possesso, invece vendendo la put l’unica alternativa è ricorrere alla vendita allo scoperto dei titoli sottostanti, con tutti i rischi che ne conseguono.
• Acquisto = l’acquisto della covered call si effettua andando short sul sottostante ed acquistando la call. Si è in profitto durante diminuzioni di prezzo del sottostante.
Replica una put long
PROTECTIVE PUT
• Acquisto = l’acquisto di una protective put si effettua andando long sul sottostante e long sulla put.
Si è in profitto per aumenti di prezzo.
Replica una call long
• Vendita = la vendita si effettua andando short sia su sottostante che put. Il profitto si ha per diminuzioni di prezzo, puntando ad incassare il premio.
Replica una call short.
viewtopic.php?p=21174#p21174
RANGE FORWARDS
I range forwards vengono utilizzati per bloccare un tasso di cambio tra un valore minimo e valore massimo; un range forward long viene definito anche collar quando si ha a che fare con i tassi di interesse, supponiamo ad esempio di contrarre un prestito a tasso variabile: grazie al collar bloccherò il tasso tra un valore minimo e un valore massimo.
• Range forward short = si effettua acquistando una put a K1 e vendendo una call a K2 (K1<K2), quando si vuole vendere la valuta estera.
In pratica se il tasso scende sotto K1 allora eserciterò la put vendendo la valuta estera a K1,
tra K1 e K2 invece venderò la valuta al tasso di cambio del mercato (infatti non vengono esercitate ne la put ne la call),
per il tasso superiore a K2 l’acquirente eserciterà la call acquistando la valuta che sto vendendo a K2.
viewtopic.php?p=21175#p21175
• Range forward long = si effettua vendendo una put a K1 e acquistando una call a K2, qualora si acquisti valuta estera.
Se il tasso scende sotto K1 chi ha acquistato la put mi venderà il sottostante al prezzo di K1,
tra K1 e K2 acquisterò al prezzo di mercato,
oltre K2 eserciterò la call acquistando al massimo a K2.
viewtopic.php?p=21176#p21176
Complessivamente quindi ecco come si presenta il tasso post-copertura: tra un valore minimo e uno massimo
Solitamente si cerca di fare in modo che il costo dell’opzione venduta sia molto vicino a quello di quella acquistata.
Come precedentemente affermato vorrei fare una sorta di introduzione alle opzioni, il mio intento è soprattutto quello di stuzzicare la curiosità riguardo questo interessante argomento.
Parlerò di cosa sono le opzioni in generale, per poi passare alle principali strategie, il tutto in modo molto molto semplice.
Tutto quello che scriverò è tratto da “Opzioni, futures e altri derivati” di J. Hull (testo molto valido per chiunque voglia approfondire, non solo riguardo le opzioni).
Questo topic verrà piano piano aggiornato nel tempo (che momentaneamente scarseggia), se scriverò qualche inesattezza fatemelo presente, vedrò di correggere.
Preciso sin da subito di non avere momentaneamente alcuna conoscenza applicativa diretta del mondo delle opzioni.
Notazione basilare
St = prezzo del sottostante al tempo t
S0 = prezzo del sottostante oggi
K = prezzo di esercizio
Cosa sono le opzioni
Le opzioni sono contratti opportunamente regolamentati che che danno il DIRITTO ma non l'OBBLIGO a chi paga il premio (compra il contratto) e contemporaneamente danno l'OBBLIGO a chi incassa il premio (vende il contratto) di acquistare o vendere il sottostante ad un certo prezzo a prescindere dal reale valore di mercato.
OPZIONE CALL
Le opzioni call danno il diritto di acquistare una attività entro una certa data, ad un certo prezzo (prezzo di esercizio).
Esempio CALL LONG:
Supponiamo che oggi 1 barile di petrolio costi 60$ (S0). Decido di acquistare una call che mi da la possibilità di acquistare 1 barile tra 1 anno con prezzo di esercizio 65$ (K);
Questo significa che se tra un anno il prezzo di 1 barile sarà >= 65$ allora vorrò esercitare la call, acquistando a 65$ (K) un barile che magari ne varrà 70$ (St).
Invece se tra un anno il prezzo sarà rimasto stabile (60$) allora non avrò nessuna intenzione di pagare 65$ (K) per un barile che ne vale 60$, quindi posso benissimo decidere di non esercitare l’opzione.
Ovviamente avere questo particolare diritto di esercizio comporta un costo da sostenere per l’acquisto della call, questo costo si sostiene sempre: sia che la call venga esercitata o meno.
Per cui definiamo il profitto della call:
profitto = max(St-K-prezzo call; 0-prezzo call)
quindi se:
• St >= K esercito la call con profitto pari a St-K-prezzo call (se St non è sufficientemente > K allora sarò ancora in perdita)
• St < K non esercito l’opzione, subisco una perdita pari al prezzo della call.
Si può notare come una call long abbia una perdita limitata (costo dell’opzione) e un profitto potenzialmente illimitato (fintanto che sale St), per cui il mio atteggiamento è sicuramente rialzista.
Posso decidere quindi di utilizzare le call long sia per motivi speculativi che per finalità di copertura;
Supponiamo che io sia un esportatore, oggi con €/$ a 1.1 sono abbastanza contento, non vorrei che il cambio tornasse sopra 1.15.
Per bloccare il tasso posso decidere di acquistare una call a 1.15, per cui se il tasso salirà io guadagnerò meno dai miei export però guadagnerò dall’esercizio dell’opzione.
Se il tasso rimarrà sotto 1.15 l’opzione scadrà senza essere esercitata: ne pagherò solo il prezzo, ma continuerò la mia felice attività di export ad un tasso competitivo.
CALL SHORT
Quando vendo una call di fatto ottengo subito il prezzo dell’opzione che mi viene pagato dall’acquirente, però alla scadenza dovrò essere pronto a vendergli il sottostante al prezzo di esercizio stabilito.
Tornando al barile quindi dovrò vendere al prezzo di 65$ un barile che oggi ne vale 70$ (perdendo 5$) – caso St >= K.
Di fatto significa “trovarsi dall’altra parte”: sono contento se il prezzo rimane basso (St < K) perché il mio acquirente non esercita; se invece St >= K mi espongo ad una perdita potenzialmente illimitata (St>>K).
OPZIONE PUT
PUT LONG
Chi acquista una put acquista il diritto a vendere una determinata attività ad un determinato prezzo.
Il profitto per una put long si ha quando St < K ed è
profitto = max (K-St-costo; 0-costo)
Il profitto possibile questa volta è limitato poiché il prezzo al minimo arriverà a zero; anche la perdita è limitata (costo opzione)
PUT SHORT
Chi vende una put invece dovrà acquistare l’attività venduta dall’acquirente di put.
Il venditore è in profitto quando l’acquirente non esercita (St > K), ma anche quando esercita ma St è prossimo a K (St > K – prezzo).
La perdita è limitata poiché al massimo sarà pari a K – prezzo, quando St = 0, pagando quindi K un qualcosa che non ha alcun valore.
RIASSUNTO
Rialzista =
• Call long (perdita limitata, profitto illimitato)
• Put short (perdita limitata, profitto limitato)
Ribassista =
• Put long (perdita limitata, profitto limitato)
• Call short (perdita illimitata, profitto illimitato)
Prima di passare ai fattori che influenzano il prezzo vorrei definire i due tipi di opzioni principali:
EUROPEE = possono essere esercitate solo alla scadenza
AMERICANE = possono essere esercitate in qualunque momento sino alla scadenza
Inoltre si dice che un’opzione è:
AT THE MONEY se St = K
IN THE MONEY se è esercitabile
OUT OF THE MONEY se non è esercitabile.
Fattori che influenzano il prezzo
• Tempo mancante alla scadenza = il prezzo aumenta all’aumentare del tempo mancante alla scadenza (sia put che call)
• Volatilità = il prezzo aumenta all’aumentare della volatilità (sia put che call)
• Prezzo di esercizio = la call costa di più al diminuire del prezzo di esercizio, la put costa di più all’aumentare del prezzo di esercizio
• Prezzo del sottostante = la call costa di più all’aumentare del prezzo del sottostante, la put costa di più al diminuire dello stesso
STRATEGIE
BULL SPREAD
La bull spread è una strategia per chi è rialzista riguardo il prezzo del sottostante, consente di avere un profitto limitato e una perdita limitata.
Può essere effettuata mediante call o mediante put:
• Bull call spread = si effettua acquistando una call con K basso e vendendone una con K alto.
Poiché il costo dell’opzione acquistata sarà superiore del premio incassato per l’opzione venduta questo tipo di strategia richiederà un esborso di denaro in t = 0.
https://www.theoptionsguide.com/bull-call-spread.aspx
• Bull put spread = si effettua acquistando una put con K basso e vendendone una con K alto.
A differenza di prima la put con strike basso sarà meno costosa del premio che si incassa per la put con strike alto, per cui in t = 0 si incassa un certo quantitativo di denaro.
https://www.theoptionsguide.com/bull-put-spread.aspx
BEAR SPREAD
La bear spread è una strategia per chi è ribassista riguardo il prezzo del sottostante, consente di avere un profitto limitato e una perdita limitata.
Può essere effettuata mediante call o mediante put:
• Bear put spread = si effettua acquistando una put con K alto e vendendone una con K basso.
Poiché il costo dell’opzione acquistata sarà superiore del premio incassato per l’opzione venduta questo tipo di strategia richiederà un esborso di denaro in t = 0.
https://www.theoptionsguide.com/bear-put-spread.aspx
• Bear call spread = si effettua acquistando una call con K alto e vendendone una con K basso.
A differenza di prima la call con strike alto sarà meno costosa del premio che si incassa per la call con strike basso, per cui in t = 0 si incassa un certo quantitativo di denaro.
https://www.theoptionsguide.com/bear-call-spread.aspx
BUTTERFLY SPREAD
La butterfly spread è una strategia non direzionale che consente di avere perdite limitate e profitti limitati.
Può essere effettuata mediante call o mediante put e può essere acquistata o venduta.
• Butterfly call spread = si effettua acquistando una call a K1, una call a K3 e vendendo due call a K2 (con K1<K2<K3 e K2 = (K1+K3)/2).
https://www.theoptionsguide.com/butterfly-spread.aspx
• Butterfly put spread = si effettua acquistando una put a K1, una put a K3 e vendendo due put a K2 (con K1<K2<K3 e K2 = (K1+K3)/2).
https://www.theoptionsguide.com/long-put-butterfly.aspx
Le due strategie sopraelencate riguardano la situazione long, ovvero il caso in cui si ha un certo profitto qualora il prezzo del sottostante rimanga nei dintorni di K2, portando ad una perdita limitata all’aumentare dello scostamento da K2.
La strategia short invece è analoga, solo che dove si compravano le call/put le si vendono e dove le si vendevano invece si va ad acquistarle.
Ciò comporta che si avrà un profitto limitato in corrispondenza di grandi scostamenti da K2 e una perdita limitata in prossimità di esso.
https://www.theoptionsguide.com/short-butterfly.aspx
STRADDLE
La straddle è una strategia non direzionale.
• Long straddle = si effettua acquistando una call ed una put per uno stesso sottostante ad uno stesso prezzo di esercizio e ad una stessa scadenza.
Si avranno profitti potenzialmente illimitati tanto più il prezzo si discosterà dal prezzo K e la perdita al massimo corrisponderà al costo delle due opzioni.
• Short straddle = si effettua esattamente come nel caso opposto, soltanto che, al posto di acquistare la call e la put, le si vendono.
Questa strategia è molto pericolosa in quanto la perdita è potenzialmente illimitata; si mira di fatto ad incassare i premi derivanti dalla vendita delle opzioni per cui si spera che il sottostante rimanga nei dintorni di K.
E' necessario far presente che durante giornate di grande volatilità attesa i costi delle opzioni saranno più elevati, per cui per ottenere un profitto sarà necessario che il movimento derivante ad esempio dal rilascio di una news sia maggiore del previsto.
STRIP & STRAP
Sono due strategie simili allo straddle ma hanno una certa componente di direzionalità.
• Strip = si effettua acquistando 2 put e 1 call (sempre con medesimo K, sottostante e scadenza), quindi si otterrà un profitto per variazioni del prezzo del sottostante rispetto a K.
Ovviamente avendo acquistato 2 put e 1 sola call si avrà un maggior (e più repentino) profitto per ribassi del prezzo, invece per guadagnare da rialzi è necessario che il movimento sia molto consistente (infatti ora bisogna coprire i costi di 3 opzioni e non più 2 come nello straddle).
https://www.theoptionsguide.com/strip.aspx
• Strap = si effettua acquistando 1 put e 2 call, risulta quindi speculare alla strip.
http://www.theoptionsguide.com/strap.aspx
Ovviamente è possibile shortare queste due strategie, con tutti i rischi che ne conseguono in analogia con la straddle.
STRANGLE
La strangle è sempre una strategia non direzionale più conservativa della straddle.
• Long strangle = si può effettuare aquistando una put a K1 e una call a K2 (K1<K2).
Poiché le opzioni che si acquistano sono solitamente out of the money il loro costo non è così elevato come quello che può risultare per la straddle, però per ottenere un profitto è necessario che il prezzo si muova molto in una direzione o l’altra.
• Short strangle = si effettua vendendo una put a K1 e una call a K2.
Si punta quindi ad incassare i premi, esponendosi al rischio di perdite potenzialmente illimitate.
Ovviamente il “range di incasso” è abbastanza ampio, ma ricordiamo che d’altro canto la somma dei premi incassati non è molto elevata.
STRATEGIE CON OPZIONE E SOTTOSTANTE
COVERED CALL
• Vendita = la vendita di una covered call si effettua andando long sul sottostante e short sulla call.
Si può notare come il profilo dei profitti porti vantaggi qualora il prezzo del sottostante sia in aumento e in special modo oltre K, di fatto ci si ritrova in mano una strategia che va a replicare una short put.
L’opzione venduta va a mitigare le perdite del sottostante nel caso di ribasso del prezzo (ho incassato il premio), invece in caso di rialzo si incassa sempre il premio della vendita dell’opzione e si consegna il sottostante che già si possiede.
Di norma chi sceglie di vendere una covered call è convinto che il prezzo del sottostante durante la vita dell’opzione sia destinato a rimanere pressoché costante oppure aumentare di poco.
Prima ho detto che replica una put corta, perché allora non usare direttamente questa?
Il motivo è legato al fatto del possesso del sottostante: nel caso in cui il prezzo dovesse scendere se si possiede ad esempio l’azione allora è possibile di fatto alleggerire la posizione vendendo parte dei titoli in possesso, invece vendendo la put l’unica alternativa è ricorrere alla vendita allo scoperto dei titoli sottostanti, con tutti i rischi che ne conseguono.
• Acquisto = l’acquisto della covered call si effettua andando short sul sottostante ed acquistando la call. Si è in profitto durante diminuzioni di prezzo del sottostante.
Replica una put long
PROTECTIVE PUT
• Acquisto = l’acquisto di una protective put si effettua andando long sul sottostante e long sulla put.
Si è in profitto per aumenti di prezzo.
Replica una call long
• Vendita = la vendita si effettua andando short sia su sottostante che put. Il profitto si ha per diminuzioni di prezzo, puntando ad incassare il premio.
Replica una call short.
viewtopic.php?p=21174#p21174
RANGE FORWARDS
I range forwards vengono utilizzati per bloccare un tasso di cambio tra un valore minimo e valore massimo; un range forward long viene definito anche collar quando si ha a che fare con i tassi di interesse, supponiamo ad esempio di contrarre un prestito a tasso variabile: grazie al collar bloccherò il tasso tra un valore minimo e un valore massimo.
• Range forward short = si effettua acquistando una put a K1 e vendendo una call a K2 (K1<K2), quando si vuole vendere la valuta estera.
In pratica se il tasso scende sotto K1 allora eserciterò la put vendendo la valuta estera a K1,
tra K1 e K2 invece venderò la valuta al tasso di cambio del mercato (infatti non vengono esercitate ne la put ne la call),
per il tasso superiore a K2 l’acquirente eserciterà la call acquistando la valuta che sto vendendo a K2.
viewtopic.php?p=21175#p21175
• Range forward long = si effettua vendendo una put a K1 e acquistando una call a K2, qualora si acquisti valuta estera.
Se il tasso scende sotto K1 chi ha acquistato la put mi venderà il sottostante al prezzo di K1,
tra K1 e K2 acquisterò al prezzo di mercato,
oltre K2 eserciterò la call acquistando al massimo a K2.
viewtopic.php?p=21176#p21176
Complessivamente quindi ecco come si presenta il tasso post-copertura: tra un valore minimo e uno massimo
Solitamente si cerca di fare in modo che il costo dell’opzione venduta sia molto vicino a quello di quella acquistata.