Crearsi un lavoro con il trading

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Moderatore: riccardo1981

Fabrizio
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Crearsi un lavoro con il trading

Messaggio da Fabrizio »

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Fabrizio
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da Fabrizio »

Ok....Ci provo......Sono solo concetti. Non sono un bravo pakager multimediale. Più o meno le idee di base sono state già intuite. Vediamo.........
ZePeq

Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da ZePeq »

Grande Fabrizio! :happy: Leggo con calma e ti faccio sapere
Fabrizio
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da Fabrizio »

Grazie a te. Davvero.
Fabrizio
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da Fabrizio »

Doverosa precisazioni :

1) Non vendo corsi.
2) Non raccolgo fondi.
3) Non faccio pubblicità ai broker che sono solo un mezzo.
4) Non sollecito investimento.

Quello che affermo in realtà, è che in presenza di tanta formazione inutile e con esiti incerti, una formazione minima e istituzionale, riconosciuta, forse una specie di "patentino nautico" del self trader non sarebbe una cattivissima idea. E metterebbe molti operatori al riparo da accuse di ingenuità da una parte e truffa dall'altra. La parola "mercati finanziari" è ormai all'ordine del giorno. Fingere che il mercato sia su Marte non ha senso secondo me. Tanto più che pare evidente che , di tanti o di pochi, questo mercato condiziona poi tutti gli altri.
elant
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da elant »

Bello, leggo e scrivo il mio pensiero.
elant
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da elant »

Ho letto,si avevo intuito correttamente, in effetti i vantaggi del trading sono ovvi ed evidenti.

Non per fare da bastian contrario ma per illustrare anche i lati negativi cosi che un eventuale utente che si volesse approcciare possa conoscere sia i pregi che i difetti.

I difetti e i limiti anche molto grandi sono solo due a mio modesto parere.
Parlo per "vivere di trading" non per farlo come hobby o per arrotondare.

Le commissioni e il capitale psicologico, che si possono analizzare insieme perchè si fondono poi.

Le commissioni possono sembrare una banalità, ma parlando dei derivati ad esempio, non lo sono.
Se vogliamo vivere di trading dobbiamo necessariamente fare intraday, questo vuol dire più operazioni al giorno.Non dico tantissime ma due tre.
Adesso facciamo un ragionamento molto semplice, immaginando un hedge del 10% devo pensare a venti guadagni netti ogni 100 operazioni.
Se le faccio in 1 anno sono mediamente 8 operazioni al mese, una quantità cosi bassa da non poter pensare di fare "il mensile"
perchè può tranquillamente capitare di beccare 5,6 operazioni negative o comunque una fase di dd che mi porta a chiudere uno due o tre mesi negativi
ma a fine anno, su quelle 100 operazioni avrò 20 nette, immaginando un guadagno medio di 300 euro avrò fatto 6mila euro.
Che possono essere il doppio o la metà,non importa restiamo sul concetto.

Se quindi voglio avvicinare i tempi del mercato con i tempi umani (stipendio mensile) nel limite del possibile dobbiamo fare più operazioni.
Immaginiamo 50 al mese per un totale di 600 all'anno, ipotizziamo sempre un 10% di hedge.
Quindi 10 nette ogni 50 operazioni (un mese) o 20 nette ogni 100 (due mesi), questo orientativamente accettando una distribuzione ogni tanto più irregolare.

Cosi facendo possiamo avvicinare i tempi del mercato con i tempi umani, e se non ogni mese più o meno ogni due mesi avere lo "stipendio".

Il ragionamento tiene però ? le commissioni!
se faccio 100 operazioni l'anno avrò una varianza più lunga MA pago 2000 euro di commissioni circa,
se faccio 100 operazioni ogni due mese avrò una varianza minore, e quindi la matematica si avvicinerà più spesso al valore atteso (10% hedge = soldi)
ma pagherò 1000 euro al mese di commissioni.
Quindi senza leggere e scrivere io so già che parto con un passivo di 1000 euro mensili.

Se ne faccio di più ancora peggio.Ora se non sono 1000 ma trovo commissioni più basse e pago 800 poco cambia.

Quindi morale :
1) più operazioni : meno varianza ma costi più alti
2) poche operazioni : maggiore varianza ma costi più bassi.

Sembrano cavolate ma un trader è un imprenditore e deve progettare sistemi che contemplano queste cose,
c'è un sistema in cui ho un vantaggio del 5% solamente, ma mi basta perchè apre 20 operazioni l'anno mediamente.

Altri voglio un hedge maggiore altrimenti i costi mi spazzano via, commissioni tobin tax slippage e altro parto con un passivo di 13/15k l'anno.

Quindi ok che i costi sono minori ma ci sono e bisogna analizzarli.
Questo per un trader che vuole vivere di questo lavoro.

Ora il problema delle commissioni è in relazione alla personalità del trader, se io regalo un sistema che fa 200 operazioni l'anno con un 10% di hedge
quindi 40 nette, ipotizzando uno stop e un take fisso di 1k sono 40 mila euro l'anno.
Possiamo cominciare a pensare al trading come un possibile lavoro.
Ma vi posso assicurare che non tutti arriveranno a fine anno con i soldi.
Perchè entra in gioco l'attitudine mentale del trader.
200 operazioni l'anno vuol dire la possibilità (certa ve lo posso garantire) di chiudere diversi mesi in negativo.
Poche persone hanno la capacità di pensare a lungo termine, la varianza negativa prima che la matematica faccia il suo lavoro è più ampia
con "sole" 200 operazioni l'anno e non tutti hanno la forza mentale di perseverare, dopo due mesi chiusi in negativo molti mollano prima ancora che il sistema presenti il conto.Fidatevi.E' difficilissimo!!! essere un automa senza emozioni e continuare ad applicare il sistema! roba per pochi.

Mentalmente una varianza minore è più facile da gestire emotivamente MA abbiamo commissioni più alte e quindi dobbiamo progettare sistemi che abbiano un vantaggio considerevole altrimenti saremo spazzati via.
869524
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Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da 869524 »

Elant onestamente non ho capito, trado in modo diverso e non vedo il problema che tu descrivi.
Per me per esempio sono ingestibili le posizioni a lungo termine, ma e' personale.
Io tendo ad uscire il prima possibile dalla trade anche con margini bassini, quindi di trade ne faccio parecchi, in media tre al giorno, non punto a gain alti, prendo ed esco, non metto stop ma ho posizioni di copertura, se non vendono colpite esco con un nr di pips che mi sembra vantaggioso, se vengono colpite le gestisco, quindi sono tra quelli che ti creano il caos.
Credo che Fabrizio faccia una analisi a monte prima ancora di decidere quale strategia utilizzare, che, ripeto, è personale.

Il trading non è affatto semplice, ma non mi sembra che molte altre attività lo siano, ci sono problemi in ogni lavoro, e non sono molti quelli che ti danno certezze.
elant
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Iscritto il: 13/06/2015, 16:26

Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da elant »

Non lo vedi perchè non vivi di trading.
Lungo termine o breve termine non c'entra nulla, quando apri una posizione hai dei costi.Più operazioni apri maggiori sono i costi.

A fine anno sono una montagna di soldi se il margine di vantaggio che hai è basso non riesci neanche a ripagarti i costi.
Se non hai nessun margine di vantaggio meglio non fare trading completamente.

I costi alti li vedi quando cominci ad aprire molti lotti, è normale che con 1 mini pagare 1 euro di spread sembra che stiamo lavorando gratis.

Sul forex si aggiungono altri problemi come lo slippage, cosa che nei futures si può superare,almeno in entrata meno in uscita.

Perdona la schiettezza.
Fabrizio
Messaggi: 1659
Iscritto il: 19/05/2014, 10:14

Re: Il Forex come lavoro... LeoMc81

Messaggio da Fabrizio »

Grazie elant. Grazie 869524. Come avevo detto, questa era la mia analisi preliminare. Per ora la cosa che mi interessava era richiamare l'attenzione su un ovvio che pare sfugga a molti se non a tutti. Parafrasando elant stesso. Poi se vi va entreremo nel dettaglio e affronteremo gli argomenti critici. Tipo quelli che elant ha sottolineato. Vorrei capire meglio anch'io, perchè il sottoscritto, operando di base (ma solo di base) come 869524, e utilizzando io stesso, broker che prevedono fastidiose commissioni ma anche CFD che sono sempre meglio del nulla di chi quota a fantasia, do ragione a elant sul computo generale che deve correttamente prevedere le stesse, ma al momento non le ho trovate nemmeno io significativamente invalidanti. Troverei devastante e tranciante invece, una Tobin. Per dirla in breve, anche cosi, il vantaggio gestionale e di produzione del reddito sarebbe schiacciante a favore del trading. Ma per ora vorrei sottolineare altro.

Ovvero. Qui i casi sono 2 :

- O siamo una compagnia di buontemponi che scrive una marea di cretinate (come qualcuno pare sostenere fino a farne un refren un po stucchevole) e passa il tempo con qualcosa che è un degenerato gioco di azzardo gestito da criminali e privo di contenuti, millantando scenari fantasiosi causa pregressi problemi di autostima...........

- Oppure siamo parte di un mercato reale, riconosciuto come tale, realmente potenziale anche se realisticamente rischioso, regolamentato in qualche modo solo perchè "giovane" e bisognoso di percorsi istituzionali sotto il profilo formativo e procedurale.

Lo dico solo per il fatto di non capire da anni alcune cose :

Come mai i forum sono pieni di gente che "sparla" di questa materia ? Come mai se la ritiene una totale truffa oppure un covo di millantatori cretini frequenta questi forum postando persino (in qualche caso) i presunti risultati del proprio operato ? Come mai se la materia è un disastro è stata progressivamente fiscalizzata in crescendo ?

Ma soprattutto : se le cose non stanno cosi, perchè a tutt'oggi non si da a questa "attività" la dignità di altri mestieri, relegandola a qualcosa di quasi ludico o per gente annoiata con tanti soldini ?

Io mi sono dato una risposta. Ma vorrei seriamente capire se sbaglio.

A me sembra solo ignoranza. Ignoranza indotta da chi preferisce gestirlo "Lui" .......Il Vostro denaro.......
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