Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

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Moderatore: riccardo1981

yatar
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Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Quando valutiamo l'idea o l'operatività di un trader o una qulunque strategia social, il discarso cade subito sulla percentuale di rendimento.

Di solito io analizzo prima di tutto il parametro: il "profit x lot". Poi la leva utilizzata. In ultimo, se aiuta, le "pips x lot"
Non mi faccio affascinare da percentuali mirabolanti nè disdegno di valutare percentuali modeste.

Credo che la percentuale corretta vada calcolata partendo dal giusto balance, che dovrebbe essere la somma del margine massimo che si intende utilizzare + il DD max che si intende rischiare o che la nostra strategia ci suggerisce.

Leggendo e discutendo qua e la, mi sembra di essere una mosca bianca a ragionarla in questo modo.....

Tutto questo per evitare di investire es 10.000€ quando ne basterebbero 1000 perchè trada un minilotto per volta, ma poi vanta un DD max del 6%
O su uno che prende il 100% al mese con un balance che è un terzo del necessario e prima o poi su brucia.
O considerare scarso quello che ha correttamente impostato il suo balance a 1.000 € e si porta a casa il suo 4-5% al mese.

Voi come vi comportate?

Ci sono poi altri parametri ovviamente, ma non intendo trattarli in questo caso, volendo ragionare solo sul significato della performance in percentuale
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sanford
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da sanford »

Mah, ognuno vede le cose a modo suo, in base alla sua personale propensione al rischio. Ci sono persone che già al di sopra del 10% di drawdown storcono il naso, mentre altre considerano fisiologico e tollerabile un DD fino al 30%.

Io personalmente non faccio considerazioni particolari se non quella relativa al DD, accettando come limite massimo il 30%, percentuale peraltro comunemente adottata da molti fondi di investimento; aggiungo però che se mi avvicino troppo spesso a quel limite massimo significa che devo assolutamente rivedere la mia strategia, perché sto rischiando troppo e quel 30% deve essere l'espressione di una situazione sporadica e non frequente.

Riguardo invece ai rendimenti (su base annuale) per me sarebbe ottimale che fossero almeno pari al DD massimo consentito, cioè se accetto un DD massimo del 30% vuol dire che mi aspetto un rendimento che si avvicini il più possibile a quel 30% e se poi è addirittura superiore, tanto meglio :green:
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

In questo caso non mi riferisco al DD o ad altri parametri come profit factor ecc, che in questo ragionamento do per scontato siano ottimali.

Mi riferisco al capitale "ottimale" su cui calcolare una percentuale corretta di rendimento, soprattutto per chi investe social e che vuole massimizzare il suo investimento.

Per esempio: se il mio DD max è il 10% e non trado più di 1 lotto per volta, e ho una leva 1:30 (1:20 sulle minors), è ovvio che il mio balance ottimale è 500€ (il massimo margine teoricamente impegnabile che integra il mio max DD)

Se ne investo 300 o 400 potrei operare lo stesso ma essere a rischio, pur con una migliore e più accattivante percentuale di performance
Se ne investo 1.000 impegnerei 500 per nulla, che mi tornerebbero utili solo quando il mio max DD verrà bypassato da DD maggiori

O forse è solo una mia strampalata convinzione

OT: per me il max DD tollerabile è pari al profitto medio mensile. Ma è una mia personalissima opinione
paolosurf72
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da paolosurf72 »

Per me è il concetto di "investire social" o di "performance accattivante" che non funziona...ormai con tutto il fake che si trova in rete tutti (o quasi tutti ) sanno che un conto è fare il 20% mensile con un capitale di 50 eur o il 2% su un capitale di 20.000

p.s. Concordo a pieno con quanto detto da Sanford sul DD...
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

Precisando che con leva 30:1 per aprire una posizione da 1 lotto ci vuole un balance di almeno 3.333 e non 500, tengo a sottolineare che una gestione professionale non arriva mai ad impegnare tutto il margine disponibile (sebbene teoricamente sarebbe la scelta più premiante) per via della volatilità dei mercati e dalla inconfutabilità del fatto che una perdita ci porterebbe a ridurre obbligatoriamente la dimensione della successiva operazione e richiedendo da quest'ultima una performance maggiore rispetto alla precedente perdita per poterla appianare.
Quindi occorre procedere a suddividere le risorse tenendo conto di due "must" di ogni gestione: diversificazione e suddivisione del rischio. Cosa significa? Significa che devo applicare più strategie su più strumenti finanziari non correlati tra di loro. In questo modo potremo puntare ad avere un equity più lineare (o curvilinea) possibile ed evitare i famosi "denti di sega" più o meno accentuati, tipici di politiche di investimento mono-ordine o mono strategia.

Per quanto riguarda l'entità del valore dei parametri in ballo tutto dipende dalla personale propensione al rischio, comunque vale quanto detto da sanford: tanto è la performance attesa e tanto è il drawdown che bisogna essere disposti ad accettare (in genere comunque il dd è leggermente minore della performance attesa).
Performance del 20% mensile sono la chimera di tutti ma la realtà è molto distante da questi valori e attestarsi su un 3% mensile è già un traguardo ambito (in media ovviamente).
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Dainesi ha scritto: 26/04/2019, 21:25Precisando che con leva 30:1 per aprire una posizione da 1 lotto ci vuole un balance di almeno 3.333 e non 500...
Sì, scusa, la stanchezza... :blink: comunque la sostanza del ragionamento non cambia molto.

Un esempio per una maggior chiarezza:
ipotizziamo due conti che operano mirror: conto A che utilizza leva 1:500, conto B che utilizza leva ESMA 1:30
Entrambi hanno un balance di base di 1.000 €, ma B che lavora con leva 1:30 è ovviamente costretto a operare in rapporto 1/10, se vuole mantenere un corretto bilanciamento del money management

Quindi se A raggiunge una performance del 10%, B avrà una performance del 1%: chi è il migliore??

Quale attirerà l'attenzione dell'investitore sociale o di quello a caccia di strategie miracolose?
Soprattutto se chi fa questa ricerca sono trader meno esperti o capaci di tanti altri?

Se li guardiamo rapportandoli ad una leva 1:1 ci accorgeremo che sia A che B hanno una identica performance dello 0,01%!
A ha tradato (es) 10 lotti con un utile di 10€ x lotto, mentre B ha proporzionalemente tradato 1 lotto con un utile sempre di 10€ x lotto.

Capito che entrambi hanno ottenuto la stessa performance, possiamo decidere più consapevolmente quale percentuale di rischio, ma anche di guadagno, vogliamo accollarci.
Perchè se il conto B toccasse un tollerabile DD del 5%, vuol dire che il conto A ha toccato matematicamente un più pericoloso e meno accettabile 50%!

Passando poi ovviamente a valutare tutta una serie di altri parametri che correttamente avete già identificato.

Poi, aggiungo, è sempre da vedere se A e B sono correttamente finanziati, ma questa è un altra storia in fondo secondaria....

Può sembrare il classico ragionamento pseudo-accademico da nerd, ma andate a leggere tra le righe di certe strategie o EA e vedrete quali porcate vengono ufficialmente propinate al mondo dei tarder.
Non tanto dal solito sbruffone o venditore di pseudo strategie, quanto da siti che sono talmente famosi e frequentati da essere diventati punto di riferimento mondiale!
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

Come hai potuto notare anche tu le performance di base sono identiche, ciò che le rende differenti è l'effetto leva. Un'altra cosa però rimane invariata: il rapporto Risk/Reward a posteriori (come cliente non conosco il MM adottato dal gestore). Quindi se una strategia performa il 50% con un 70% di DD posso concludere che la stessa strategia potrebbe essere tarata per ottenere un 5% di performance con un DD ridotto al 7% (invarianza dei rapporti).
A questo punto quello che dobbiamo giudicare è il rapporto 5:7 se ci sta bene. Se lo accettiamo dobbiamo solo definire la nostra propensione al rischio e modificare la dimensione dell'operazione per far si che il DD max sia tollerabile (se ad esempio volessimo accettare un DD massimo del 20% dovremmo aspettarci una performance del 14% circa).

Ma ripeto, il punto focale è quel 5:7. E' sufficiente? E' deludente? Dipende da noi.

Sono perfettamente d'accordo sulla constatazione che in giro ci sono tante strategie o tante gestioni che sono quantomeno "pittoresche". Va da se che ognuno di noi deve saper giudicare le offerte in modo disincantato e conscio del fatto che nessuno vende la "pietra filosofale", tutt'al più si vende un buon sistema (una buona gestione) per un giusto compenso/remunerazione, esattamente come un professionista deve farsi pagare per tutta l'esperienza e formazione che ha dovuto "pagarsi" per poter offrire i propri servizi.
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Concordo con le tue valutazioni sul DD ecc. anche se può sempre arrivare il giorno in cui un buon DD si trasfoma in pessimo, nonstante i risultati pregressi.
Ma, come dicevo ne parlerei dopo subentrando altri fattori di valutazione, anche personali.
Imho, se compreso e voluto, un DD 70% potrebbe perfino avere maggior logica di un "casuale" DD 10%....

Adesso vorrei concentrarmi su qualcosa che possa essere utile ai meno esperti per fare una valutazione di base, senza cascare in trappoloni fatti di grafici "stretti-stretti" e percentuali ridondanti

Comunque, semplificando e venendo al nocciolo: lasciamo per ora perdere leve, DD e quant'altro.
Concorderai con me che, a partità di condizioni (leva, DD,balance ecc.), se l'account A ottiene un 10% tradando 1 lotto mentre l'account B ottiene il 10% tradando 3 lotti l'account A ha ottenuto una performance migliore.

A questo punto la prima verifica che farei sono il numero di trade e la media/pips

Che ne pensi?
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

Sicuramente riuscire a fare il medesimo risultato con meno esposizione è preferibile. Personalmente, analizzando tante gestioni, posso dire senza ombra di dubbio che una gestione fatta da migliaia di operazioni è da preferire ad una composta da poche decine di trades. E le mie conclusioni sono dettate dall'esperienza: una "popolazione significativa" di osservazioni è statisticamente rilevante per un analisi predittiva mentre un insieme sparuto di dati ci dice nulla o poco sulla possibile evoluzione futura. Come si vede scritto un pò ovunque negli opuscoli dei fondi "i risultati ottenuti non sono garanzia dei rendimenti futuri", così non si può mai dire come performeranno i mercati e le strategia su di essi applicate ma va da sé che per sapere come una strategia sappia reagire lo si vede da n operazioni storiche, ed è chiaro che se n è piccolo non c'è quella gran fiducia nelle sue reazioni. Mi vengono in mente quei sondaggi che ogni tanto ci propinano i telegiornali "una ricerca inglese dell'Università di Cambridge ha sottoposto 8 persone a ... ed ha concluso che ...": come si fa a trarre una conclusione da un numero esiguo di osservazioni e pensare che i risultati siano attendibili e non frutto del caso o di un eccesso momentaneo?

Per quanto riguarda la media dei pips invece non sono d'accordo e ti spiego il motivo: una gestione professionale prevede che ogni operazione sia "pesata" per i livelli di stop destinati all'uscita in perdita e quindi ogni trades si suppone abbia dimensioni (in lotti) differenti dalle altre. Inoltre, se viene applicato un money management è verosimile pensare a chiusure per parti delle operazioni. Ora, alla luce di queste "eccezioni" che di fatto sono la norma, come si fa a dare lo stesso valore ai pip di rendimento? In genere le uscite per Stop Loss sono "piene" mentre quelle per profitto sono parziali e questo modifica il valore del pip.

Se ad esempio avessimo 5 operazioni terminate le prime 4 con chiusura della metà a 50 pips e il resto al prezzo di ingresso (classico BEP) mentre la quinta perdita piena a 100 pips la media sarebbe di 4x50 + 4x0 + 1x(-100) = 100/9* = +11.1 pips

ma in realtà il saldo economico sarebbe zero:

Saldo = 4x50x0.5x$10 + 4x0x0.5x$10 - 1x100x1.00x$10 = 1.000 + 0 - 1.000 = 0!


*Ho usato 9 come denominatore poiché nello storico compaiono 9 operazioni in chiusura, ma anche volendo considerarne solo 5 (operazioni in partenza) il risultato non muterebbe le conclusioni.
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Dainesi ha scritto: 29/04/2019, 8:48 Sicuramente riuscire a fare il medesimo risultato con meno esposizione è preferibile....
Personalmente, analizzando tante gestioni, posso dire senza ombra di dubbio che una gestione fatta da migliaia di operazioni è da preferire ad una composta da poche decine di trades.
Grazie Dainesi, mi conforta notare che un certo mio modo di vedere trovi, almeno in parte, un riscontro nelle valutazioni di persone ben più preparate di me.

Non volevo toccare il tasto pips e numero di trade, ma tornando al nocciolo, se ho ben capito, potremmo salire di un gradino e dire che tra i nostri famosi conti A e B con identico balance, leva, performance e numero di lotti tradati, sarà da preferire quello che ha raggiunto il risultato con il maggior numero di trade?

Non voglio perdermi in disquisizioni che potrebbero lasciare il tempo che trovano, ma al prossimo post cercherò di spiegare perchè mi pongo questa domanda, che comunque è finalizzata a capire qual'è il "giusto balance" da destinare ad un sistema. E quindi capire se una performance è valida o no.
Con tutta la successiva indispensabile valutazione e accettazione dei rischi
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