Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

Ci tengo però a sottolineare che preferisco si un alto numero di trades in confronto ad uno sparuto ma che questi non siano frutto di scalping o high frequency trading (hft) poiché questo stile di approccio ai mercati è diametralmente opposto a quello possibile con la stragrande maggioranza dei broker retail (lo scalping necessita di esecuzioni pressoché immediate, raw spread e bassissime commissioni o ancora meglio fissate a forfait per periodo), inoltre c'è da notare come cambia l'effetto se il prezzo improvvisamente "scappa" in una "scalpata" o in un operazione intraday: nel primo caso c'è la concreta possibilità di distruggere l'esito delle ultimo 100 operazioni mentre nell'altro caso si deborda leggermente dalla massima perdita accettata rientrando nelle normali statistiche.

Personalmente ho lanciato da poco un servizio segnali che si basa su tre strategie differenti applicate su quattro TimeFrame "tranquilli" (M30, H1, H4 e Daily) che agiscono su oltre 200 strumenti finanziari (tra Forex, CFD, Futures e Azioni). Ogni giorno ho una media di 150/200 operazioni ed il conto compie microscopiche oscillazioni con tendenza a salire. Questo significa che le strategie sono buone e le operazioni che non hanno successo sono più che compensate da quelle che si concludono positivamente e questo è possibile molto di più con TimeFrame "stabili" che non con quelli molto influenzabili da "rumors" od oscillazioni degli spread che rendono l'esito di un operazione tanto differente da un broker ad un altro.

Quindi: tante operazioni si ma ottenute con tecniche di trading applicate su TimeFrame più affidabili.
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Infatti!
C'è anche da dire che oltre a migliaia di trade, spesso da pochi pips, anche il costo dello spread o delle commissioni incide non poco.

Questo topic vorrebbe aiutare a capire se una performance di X% è interessante, rischiosa o solo fortunata.
Purtroppo quando analizzi una strategia, difficilmente ti dicono o riesci a capire l'operatività sottostante.
E se i 1000 eurini che ci hai investito sono pochi, tanti o giusti.

Devo anche dire, rispetto al discorso "pips" che se (es) dimezzo i volumi e raddoppio le trade il risultato "pips" si incrementa non di poco!
Per quello il mio riferimento principe e il profit x lotto.
Lì ci sono pochi giochetti da fare. Puoi fare anche 1000 trade e migliaia di pips, ma se guadagni 2 € x lot, rischi di pagare solo commissioni
Ma le trade x lot sicuramente aiutano a capire tanti altri fenomeni sottostanti (es. scalping o se la strategia a "lotto fisso", lo è davvero o moltiplica gli ingressi)
Puoi fare anche 1000 trade e migliaia di pips, ma se guadagni 2 € x lot, rischi di pagare solo commissioni
Se fai 10€ x lot con 80% di trade vincenti, stai cercando di farci su 1 pips fino a quando non crash di 200€ su uno 0.10,
O se li fai con 50 trade x lot evidentemente stai mediando i prezzi male e in modo rischioso

Io lavoro con due segnali, che mi sono "inventato" da solo derivando da 5 segnali "tradizionali", su cui poi opero manualmente, previa connessione cerebrale per verifica dell'effettiva situazione: ovviamente ho scelto come riferimento H4 e, se c'è il momento, Daily.
Ma soprattutto ho modo di individuare TP e SL dinamici, max DD tollerabile, max volumi e margine impegnato, media trade/mese, media lotti/mese, % win/loss ecc, che mi consente di dire che il mio sistema lavora a X balance e che gli N eurini guadagnati corrispondono ad un X% mese/anno del capitale minimo necessario alla gestione ottimale.
Malauguratamente, non sarà il calcolo che è sbagliato, ma il trader....
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

Malauguratamente, non sarà il calcolo che è sbagliato, ma il trader....
Li purtroppo è solo questione di esperienza e capacità di modificare le proprie abitudini mentali. Spesso ci fossilizziamo su archetipi oramai obsoleti e ci cadiamo ogni volta. Quando suono il mio violino spesso incappo nei miei soliti errori (tendo a usare sempre la prima posizione, sposto le dita, ecc..). Mi basta un fermo di una settimana per ri-creare la tecnica corretta (e capire che devo scendere in terza o quarta posizione, tenere fermo il primo dito per dare un riferimento alle altre, ecc). Nel trading basta una pausa, magari con un immersione nella lettura di qualche testo o qualche analisi in paper trading (a posteriori son tutti Warren Buffet...) e la ripresa è più efficace.

Una delle finalità del mio servizio segnali era anche questa: banco di prova per verificare la validità delle proprie conclusioni, se il segnale è concorde a quanto avevo pensato allora non sono proprio "partito"...
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Dainesi ha scritto: 02/05/2019, 9:07
Malauguratamente, non sarà il calcolo che è sbagliato, ma il trader....
Li purtroppo è solo questione di esperienza e capacità di modificare le proprie abitudini mentali. Spesso ci fossilizziamo su archetipi oramai obsoleti e ci cadiamo ogni volta.
.......
Una delle finalità del mio servizio segnali era anche questa: banco di prova per verificare la validità delle proprie conclusioni, se il segnale è concorde a quanto avevo pensato allora non sono proprio "partito"...
Concordo: sapere che le valutazioni a cui siamo giunti trovano un concreto riscontro sul campo aiuta e incoraggia non poco.
Anche i miei due segnali non sono malaccio: ragioniamo sui 50€ per lot di media (a volte 30 a volte 70, ovviamente), una quindicina di lotti al mese con conto basico e leva 500. Un decimo se lavoriamo con leva bassa (20-30) e quindi conto ancor più basico, ma che comunque mi hanno consentito di certificarmi subito su Darwinex, ottenere i primi micro investitori (molto, molto, molto micro :lol: :lol: ) e scalare qualche classifica seppur da newbie.

Purtroppo i miei segnali, pur semplici ma poco numerosi quelli umanamente gestibili in manual (magari 6 o 7 al giorno, rispetto a 20-25 che arrivano), non prevedono un money management standard, risultando anche impossibili da convertire in EA per avere sufficienti back test statistici anche se entrata TP e SL sono chiaramente identificati.
Ma un po' di dati sono stati acquisiti e sono in fase di interessante conferma migliorativa e operativa.

Ma è proprio la valutazione del profit x lot (su cui martello) che mi aiuta nello stabilire quando è bene fermarmi e mettermi a suonare il violino, o almeno imparare. E mi dice se un risultato e dovuto a poche/tante occasioni o buona/cattiva mia gestione.

Perchè un buon segnale ti dice anche quando è bene mollare senza incattivirsi su una trade che per un qualche motivo hai sbagliato a gestire, anche senza bisogno di giungere a DD estremi.
E ti da sicurezza nel possibile celere recupero, lasciandoti il capitale necessario.
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

La capacità di saper capire quando è bene fermarsi è una virtù del trader professionista che permette di salvare il conto e la salute. Un buon trader pensa di dominare il mercato e di poter continuare ad infinito la serie "fortunata" di conclusioni positive e lo conduce ad esagerare così come quando prende ripetuti "ceffoni" e pensa sempre di potersi rifare con un semplice stop and reverse. Quest'ultimo comportamento fa parte di quel fenomeno patologico chiamato Overtrading: è una malattia da cui ci si deve disintossicare al pari dell'alcolismo, prima lo si riconosce e si ammette di esserne affetti e prima se ne guarisce.

Concordo inoltre sul fatto che umanamente non si può portare avanti una gestione da soli e per giunta in modalità discrezionale, cercando di fare tante operazioni, basso dd e grandi performance. E' come il famoso detto "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca".

Se si segue l'obiettivo di una grande massa di operazioni (razionali e non "isteriche") è necessario l'utilizzo di uno o più sistemi automatici. I contest e "il popolo" chiedono a gran voce mega performance, drawdown irrisori e tante operazioni ma razionalmente sappiamo che questo tipo di richiesta è un ossimoro.

Se riconosci anche tu di aver bisogno di un money management perché non ci rifletti su e studi un modo per automatizzare questo processo? Potresti così concentrarti sulle aperture e lasciare ad un sistema la gestione della posizione.

Il risultato dato dal quoziente Profitto per Lotto offre un buon metro di giudizio a parità di operazioni con medesimo setup e stops, starà poi al trader definire la propensione al rischio che amplificherà drawdown e rendimenti.
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Un altro fattore di cui tengo conto sono i volumi legati all'incremento del balance.
Per quanto mi riguarda i miei volumi sono standard e calcolati sul balance iniziale. Volendo calcolare una % mensile, annuale o giornaliera, parto sempre da quello.
Dainesi ha scritto: 03/05/2019, 9:21 Se riconosci anche tu di aver bisogno di un money management perché non ci rifletti su e studi un modo per automatizzare questo processo? Potresti così concentrarti sulle aperture e lasciare ad un sistema la gestione della posizione.
Andando un po' OT, al momento mi studio i dati fin'ora ottenuti e cerco di capirli meglio: qualcosa sul money management si è capito e lo sto testando prudenzialmente
Su uno dei due segnali è stato costruito un EA da backtest: disastroso! Proprio nella gestione della posizione. Peccato perchè avrebbe aiutato a capire se, come penso, il segnale può andare bene non solo nella gestione di un target relativamente corto, ma anche di individuare un cambio trend .
Un'occhio all'opportunità di apertura va dato e a volte, pur essendo utilissimo il segnale, va ben ponderato, aspettando, rinunciando, incrementando, posizionando pending, ecc: a seconda dei casi.

Per l'altro segnale sto valutando l'utilizzo di un EA che mi consentirebbe di cogliere le opportunità con open/close più veloci che non faccio mai in tempo a cogliere, gestendo poi manualmente quelle che non si dovessero rivelare tali.
Resta il fatto che certi movimenti spesso interessano tutte le coppie legate a uno specifica valuta. Quindi rischierei di ritrovarmi con varie coppie aperte, magari da poi da gestire e non va bene.
Vedremo...

Sicuramente non ho una buona opinione degli EA perchè qualche guaio "tecnico" succede sempre e di solito nel momento più inopportuno.
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Dainesi
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da Dainesi »

:dry: Uhm... da quello che leggo colgo un velo di incertezza nel saper cogliere il campo di esistenza di una posizione e le azioni atte a riconoscere lo scenario presente (in chiave dinamica).

E'normale che le condizioni iniziali che hanno portato ad aprire una posizione cambino poco dopo la nostra apertura (la legge di Murphy è lì che ci aspetta dietro l'angolo... :sad: ) ma è necessario avere l'elasticità mentale per per poter riconoscere che lo scenario è cambiato e urge un atteggiamento differente per poter gestire il nostro trade.

Un pò come se partissimo alla mattina per andare a sciare e la neve che troviamo è farinosa, compatta ed il cielo azzurro, giungiamo all'ora di pranzo e andiamo in baita, quando usciamo la temperatura è crollata, nevica e tira vento e sulle piste abbiamo già 30cm di manto soffice (inutile rimuginare su quanti "bombardini" abbiamo ordinato... :blink: ). E' chiaro che lo stile di sciata deve cambiare, il baricentro dobbiamo spostarlo sulle code e la mascherina prende il posto degli occhiali.
Lo stesso è nel trading: in ogni istante dovremmo analizzare lo scenario per sapere cosa è meglio fare per gestire un operazione esistente: chiuderla, accorciare gli stops, chiudere una parte, ecc..

Tutti noi agli inizi abbiamo sbagliato ed io non faccio eccezione. Ricordo che una persona più anziana ed esperta di me mi disse, in modo tranquillo ma deciso: "Ricordati sempre, prima di aprire una posizione trova i supporti e le resistenze più prossimi, quelli saranno i tuoi stop. Fatto questo valuta se il tuo obiettivo di profitto vale il rischio e su quest'ultimo dimensiona l'operazione." Con i dovuti adattamenti legati all'applicazione del money management, quell'insegnamento rimane fondamentale. Devo conoscere, prima ancora di aprire la mia posizione, quale sarà il mio punto di uscita, ovvero quando il mercato contraddice il mio segnale e, anche se a malincuore, dovrò chiudere la posizione. Se ho questo dato (exit point) posso calcolare la dimensione corretta della mia operazione avendo tra le mani la % del balance (o il valore fisso) di perdita che sono disposto ad accettare, la distanza tra punto di ingresso e punto di uscita, il valore del Pip (o Tick per azioni e Futures). E' chiaro che tutti questi calcoli prendono tempo se fatti a mano ma sono immediati se affidati ad un trading system.

Ogni volta che tengo un corso sul Money Management mi piace vedere le facce stupite delle persone quando mostro loro l'andamento di un sistema "stupido" che apre ordini a caso se non ne ha di aperti e poi confronto l'esito con gestione rigida SL e TP oppure con un trailing stop a chiusura ripartita: il primo fa qualche gobba e poi si schianta in poche decine di operazioni per una o due settimane (conto da 5.000 e minilotti) mentre il secondo galleggia e quindi declina leggermente esaurendo metà capitale in qualche migliaio di operazioni e fermandolo dopo 5 anni! Nessuno dei due guadagna ma il secondo almeno è longevo. La domanda che poi pongo alle persone è banale ma apre un mondo alle persone: "Cosa succederebbe se gestissi in modo ragionato le aperture?"

Ecco, quello a cui volevo giungere è questo: visione chiara del campo di esistenza di un operazione e gestione della posizione sono le chiavi per poter svolgere in modo soddisfacente il nostro trading, se anche uno di questi due requisiti viene meno gli esiti possono essere disastrosi o tuttalpiù casuali.
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

Dainesi ha scritto: 04/05/2019, 11:24 :dry: Uhm... da quello che leggo colgo un velo di incertezza nel saper cogliere il campo di esistenza di una posizione e le azioni atte a riconoscere lo scenario presente (in chiave dinamica).
Ormai siamo decisamente OT, ma ben venga, perchè anche in questo per me centra il profit x lot e, novità, il lots x mese
Al momento non è un mio problema, per fortuna. Ma certamente esiste e limita un'incertezza che deriva da mancanza di dati pregressi, analizzabili e magari testabili con più formule. Avere un idea di "che succede se..."

Per il resto, nulla di più chiaro del TP che è tecnico, dell'entrata a mercato che, segnali a parte, so come e quando è più opportuna.
SL inutili, mancando il riferimento tecnico, utilizzati a protezione del conto e del balance.
Money management basato su max lots aperti e max € di perdita, tale da garantire operatività di rientro.
Parametri "infrangibili"! E quella volta che va male e già nel conto e.... amen, si riparte.

Il problema se mai è come "ottimizzare l'operatività", mancando di EA e quindi backtest con cui giochicchiare un po'.
Gestire "campo di esistenza" e "gestione operazioni", diventa impossibile se non "vedi" come si muove o muoverebbe lo specifico sistema.
Che poi io ne uso due,
A meno che non le intendi in termini assoluti

Ho fatto dei test che mi incoraggiano, sia in termini di gestione del TP che delle trade.
Ma base del test è il mio storico, scaricato su excel e viziato comunque dall'animo umano.
Non vedo, es., dove andrebbe a finire il mio DD max o Relativo o se tutto ciò determina effettivamente un reale incremento del profit o no.
Dainesi ha scritto: 04/05/2019, 11:24 Ecco, quello a cui volevo giungere è questo: visione chiara del campo di esistenza di un operazione e gestione della posizione sono le chiavi per poter svolgere in modo soddisfacente il nostro trading, se anche uno di questi due requisiti viene meno gli esiti possono essere disastrosi o tuttalpiù casuali.
Come vedi la visione chiara c'è anche, ma col limite di non possedere ancora abbastanza dati concreti per ottimizzarsi e cogliere il massimo dai fattori che citi.
Non che vada male, sia chiaro: sono pur sempre un vecchio nerds che non sopporta di vedere rosso sul day profit a fine giornata

Ma concordo sul fatto che potrebbe andare assai meglio e ogni suggerimento è benvenuto.
yatar
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da yatar »

@Dainesi: ti ho mandato un MP
siloga
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Re: Al di la delle chiacchiere: la corretta valutazione del rendimento reale

Messaggio da siloga »

Non so se ho colto quanto chiesto nel topic ma ci provo. Io da 6 mesi a questa parte sto concentrato solo su un singolo strumento. In pratica seguo un solo indice (il Dax) e concentrandomi su questo solamente (anche se ho nostalgia a volte del Forex) riesco a carpirne i più remoti angoli nascosti. Faccio perciò un trading di scalping o comunque intraday, solo a volte lascio aperte posizioni per 2-3 giorni. In base al capitale imposto la size. Il Dax è un indice molto nervoso, molto volatile che è più difficile da tradare secondo me di altri indici ma è anche quello che ti da maggiori soddisfazioni proprio per la sua volatilità. Normalmente faccio entrate da 1 euro a punto a volte 2 euro a punto. Non farei mai operazioni di lungo o medio periodo con il Dax perchè le ritengo pericolose. Con questo metodo del concentrarmi su un solo strumento riesco a capire nel profondo il mercato del Dax e ridurre cosi le entrate sbagliate. Spesso con un entrata dopo le 9/9.15 del mattino ed una dopo l'apertura di Wolly (Wall Street) con durata per ogni operazione che va dai 15 minuti a qualche ora faccio giornata. Unica raccomandazione: per la sua volatilità il Dax nelle ore di punta necessita di 30 punti di distanza dello stop dall'entrata.
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