Redbullish ha scritto:Oggi volevo sfatare il mito del famoso 2% di rischio di cui si sente parlare praticamente ovunque.
Sicuramente avrete sentito parlare anche voi della regoletta secondo cui per fare trading in maniera "professionale" non dovreste sempre mai rischiare una percentuale superiore al 2-3% per ogni trade.
Bene, questo va benissimo all'inizio, quando siamo completamente inesperti, e probabilmente questa regola ci salverà dal bruciare il nostro conto nel giro di 4-5 operazioni.
Questa regoletta va ancora più a genio al vostro broker, dato che consumerete il conto molto lentamente tanto da non rendervene quasi conto, per poi ricaricarlo e ricominciare nuovamente a bruciarlo...sempre piano piano eh...indolore.
Infatti sulla carta questa regola sembra buona, ad ogni perdita si riduce automaticamente il rischio in € che assumerete per ogni trade, e vi sentirete giustificati del fatto di continuare a perdere dato che state comunque rischiando sempre meno e quindi state "salvaguardando il conto".
Poi vi arriva finalmente la serie fortunata di trade vincenti...e dato che state usando un rischio in € minore di quello iniziale (usando sempre lo stesso rischio % ma essendo calata la vostra equity) quei gain non basteranno a farvi andare in guadagno, bene che vada ritornerete in pari...ed il vostro broker ringrazia
E fin qua tutto bene, siamo ancora inesperti e non vogliamo bruciare il nostro conto subito, non abbiamo neanche ancora in testa di guadagnare, dobbiamo solo sporcarci le mani per farci le ossa e possibilmente sopravviverne.
Passata questa fase di 1-2 anni (per qualcuno anche di più), durante la quale la maggior parte degli aspiranti trader fallisce e rinuncia, se siete sopravvissuti ed avete avuto la costanza e la motivazione per andare avanti, troverete i primi benefici dalla regoletta del 2%.
A questo punto avrete preso confidenza con la vostra tecnica di trading, avrete accumulato abbastanza esperienza e comincerete a vedere i primi guadagni, magari ancora in maniera non sempre costante ma comincerete comunque ad avere le prime soddisfazioni (la luce in fondo al tunnel che si avvicina
)
Probabilmente a meno di non essere ricchi di famiglia, viaggerete ancora con account molto bassi come capitale e qua il 2% verrà in vostro aiuto: man mano che la vostro equity crescere, i guadagni aumenteranno in maniera esponenziale.
Grazie al compounding e al rischio %, sarete in grado di aprire posizioni via via sempre più grandi proporzionalmente alla crescita del vostro conto, ora il vostro obbiettivo primario non sarà più imparare o accumulare esperienza, ma accumulare soldi...costruirvi l'account.
Poi arriverà un giorno in cui bisogna fare il grande salto, da "hobbista" a professionista. (sicuramente se siete arrivati a questo punto non avrete mai considerato il trading come hobby)
Pensate di utilizzare ancora un rischio %, il compounding, etc? Qualsiasi sia il motivo per cui fate trading (libertà, non lavorare da dipendente, oppure mantenere il lavoro e fare trading per mettere da parte una pensione, comprarsi la casa, pagare l'università ai figli...i soldi sono solo un mezzo ma le motivazioni che ci spingono a farli possono essere le più svariate...) penso che il modello di rischio % a questo punto non sia più adatto...
A questo punto il trading dev'essere sotto tutti i punti di vista un attività imprenditoriale, ed ogni mese (od ogni anno) DOVETE riscuoterne gli utili.
Quindi ogni mese od ogni anno il vostro conto va riazzerato alla cifra iniziale, ritirando i profitti, o se il mese/anno è andato male dovrete reintegrare di tasca vostra i loss mettendo a bilancio una perdita!
Potendo sfruttare l'effetto leva sul forex, non ha neanche senso mettere sul conto TUTTI i soldi che volete destinare al trading, è un rischio inutile, per esempio avendo €50.000 da destinare al trading, possiamo metterne sul conto semplicemente 10k o 20k e lavorare in leva.
(supponiamo di avere una qualsiasi urgenza economica, quei soldi preferiamo averli sul nostro conto in banca piuttosto che sul conto del broker!)
E qua perde di significato il rischio del 2 o 3%, dobbiamo scegliere un rischio fisso in € da destinare ad ogni operazione ed utilizzare sempre quello, e dobbiamo soprattutto sentirci a nostro agio a perdere quella cifra (non dev'esser troppo grossa da non dormirci la notte)
Supponiamo che con 50k disponibili per fare trading, ci sentiamo a nostro agio a rischiarne 500 ad operazione.
Depositando sul conto solo 10k come margine, con 4 o 5 loss consecutivi perderemmo il 20-30% del conto ma ciò perde assolutamente di significato visto da quest'ottica. L'importante a questo punto è mantenere costante la cifra in € fissa di rischio per ogni operazione, e le prossime 2 o 3 operazioni positive ci porteranno subito in guadagno (considerando un RR > 1)
Quindi ricapitolando, per me un trader professionista, usa un rischio fisso predeterminato in €, e sopratutto ritira regolarmente i guadagni ogni mese (od ogni anno).
Che lo faccia per vivere, e quello sarà il suo stipendio, o che lo faccia come investitore, e destinerà quei soldi a prodotti a basso rischio (bond, etc)
Questa è la mia idea sul percorso di vita del trader autodidatta, opinioni di uno che è borderline fra la fase 1 e la fase 2, fortunatamente sopravvissuto
e con la motivazione ed un piano per arrivare alla fase 3.
Poi ognuno è diverso e c'è magari chi non si è "fatto da solo" ma arriva da studi approfonditi di economia, o con grosso patrimonio famigliare alle spalle per cui ha bazzicato fin in giovane età con finanza, investimenti, etc...queste sono solo le idee che mi sono fatto fino ad adesso, i più navigati potranno concordare con me o smentirmi...